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venerdì 14 ottobre 2011

Argiope Bruennichi


Nome scientifico: Argiope bruennichi (Scopoli, 1772)
Classificazione:
Araneomorphae; Famiglia:
Araneidae
Nomi comuni: wasp spider, zebra spider, ragno vespa, ragno zebra, Argiope fasciata (i nomi comuni evidenziano la caratteristica morfologica principale di questo ragno, l’avere l’opistosoma variegato).
Diffusione: tutta l'Europa, esclusa la parte settentrionale della Svezia e la Norvegia.
Abitudini: ragno diurno, vive al centro della sua ragnatela, differenziandosi in ciò da altri araneidi con abitudini similari. Non appena una preda (principalmente ortotteri, o altri insetti volanti anche piuttosto grandi) rimane intrappolata, l'Argiope l'avvolge emettendo dalle filiere una grande quantità di seta e, contemporaneamente, la morde più volte. Quindi la vittima viene portata al centro della tela per cibarsene. Nottetempo il ragno ricostruirà la parte della ragnatela danneggiata.
Particolarità: la tela di questo ragno presenta un particolare disegno a zig-zag (detto stabilimentum), disposto in verticale, appena sotto il centro. Sulla presenza di questo “ricamo”, un vero e proprio rompicapo per gli studiosi, sono state formulate numerose ipotesi: una delle più antiche sostiene che serva a rendere la tela più stabile. Altri ricercatori hanno pensato ad una semplice eccedenza di materiale oppure che serva per rendere meno visibile il ragno in attesa della preda. Un'ultima ipotesi è che sia un sistema per rendere la tela più visibile onde evitare che volatili o piccoli mammiferi la possano distruggere.
Habitat: è un ragno che si adatta bene ad una grande varietà di ambienti. L’unica necessità è la presenza di una zona più o meno ampia dove il ragno possa tessere. Personalmente ne ho rinvenuti molti nelle piccole fosse (avevano tessuto la tela da sponda a sponda) che delimitano aree sia incolte che coltivate e nelle zone di macchia mediterranea molto aride, in prossimità di litorali sabbiosi. In zone boscose, ho notato la sua presenza vicino a piante di Rubus fruticosus (rovo selvatico), sfruttate come supporto strutturale della ragnatela.
Aggressività: scarsa: se disturbato mette in atto una strategia difensiva molto particolare: rimanendo al centro della tela, le imprime un movimento oscillatorio molto rapido, per un tempo che può variare dai 15 ai 30 secondi. Se questa tattica di "dissuasione" non ha effetto sceglie la fuga pur rimanendo nei paraggi fino a minaccia cessata. In caso di eventuale morso, gli effetti del veleno sono blandi; si avverte il dolore causato dall’azione meccanica dei cheliceri e un'arrossamento della parte interessata. I sintomi scompaiono nell’arco di alcune ore.
Rapidità di crescita: si tratta di un ragno stagionale dalla crescita molto rapida. I piccoli nascono a primavera inoltrata, e maturano sessualmente verso la fine di agosto.

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